- Vi ho mai... deluso, Saix? Vi ho mai dato adito di dubitare del Disegno? - chiese Xemnas continuando a fissare il cielo rossastro, le braccia a ridosso dei fianchi, senza guardare i suoi sottoposti.
I Nessuno lo guardarono preoccupati: quell'atteggiamento da vittima sacrificale, da innocente eroe tradito da coloro che reputava amici, sembrava impensabile associarlo a una figura importante come il loro Superiore. Ma al tempo stesso, il residuo delle loro coscienze tremava di fronte all'impercettibile collera che ammantava la voce possente e baritona del loro Leader.
- No, Superiore - rispose prontamente Saix. Nessun altro osò fiatare: sapevano bene quanto fosse importante che ognuno rispondesse solo se interpellato, alle domande di Xemnas. Vexen notò con piacere che anche Ike restava inginocchiato e silenzioso attendendo ordini. Finalmente un progetto che non scadeva nel fallimento.
- E allora... - proseguì Xemnas, ancora voltando loro le spalle. - Perché i miei figli sembrano intenzionati unicamente a tradirmi? -

In un impressionante sprazzo di sangue, il cadavere dello Sfidante del Destino toccò il freddo pavimento.

Morbide lenzuola di seta bianca, su un soffice materasso di piume sormontato da altrettanto soffici cuscini, formavano un letto sostenuto da un robusto scheletro di legno: la figuretta rannicchiata in esso si appallottolò con un'espressione beata, i capelli nerissimi rilassati sul viso, i bei lineamenti fanciulleschi distesi e sereni. Un delicato incenso si propagava nell'aria favorendo il suo sonno e calmando le sue ansie, permettendogli di riposare tranquillo.

- Roxy è andato con Allen-kun e quella zitella di Morrigan ad Esthar, giusto? E lì c'è Yiazmat... -

- Gli darò la caccia! - assicurò Vanitas. - Ditemi solo dove trovarlo! -
- Trovarla, vorrai dire - disse Theresa. - Road, tu e Kururu andrete con lui. E' importante ridare potere al Custode del Caos, o il piano di Yuuko resterà una mera illusione -
- Sì, che bello! - disse Road battendo le mani tutta contenta.
Theresa schioccò le dita e in un attimo Kururu comparve sull'uscio, aprendo la porta e accorrendo dentro la stanza, dove Vanitas assisteva confuso.
- Perché mi occorre un seguito? - protestò Vanitas. - Non vorrei metterle in pericolo! -
- Tu a noi? - lo prese in giro Road. - Kururu, prepara le tue cianfrusaglie mediche, stiamo partendo - ordinò agitando il suo ombrello rosa.
- E dove... dove andiamo? - farfugliò Kururu confusa, cercando risposte da qualcuno.
- A Bikanel - disse Theresa porgendo il Keyblade a Vanitas. Non lo stava realmente toccando: levitava sul suo palmo. - Da Nythera -

E sentì una cascata d'acqua gelida addosso, che lo inzaccherò dalla testa ai piedi! E subito dopo, un secchio gli cadde sulla testa oscurandogli la vista, con un buffo rumore.
- ...bah! - sussultò Roxas scuotendosi tutto come un cane appena uscito dall'acqua e levandosi il secchio dalla testa; sputacchiò e sbuffò ripetutamente, con i capelli che gocciolavano sul suo naso dandogli l'impulso di starnutire in continuazione. I brividi diedero una scossa notevole al suo corpo intorpidito dal sonno.
- Ben svegliato! - rise sonoramente Yiazmat indicandolo.

- Mi dispiace andarmene - disse Yiazmat interrompendo il dialogo. - Ma è giusto così... - si avvicinò ai genitori, e chiuse gli occhi.
Allargò le braccia, e in un grande lampo di luce, Yiazmat il Drago dell'Equilibrio assunse la sua vera forma: Roxas dovette scostarsi per evitare una zampata mentre la creatura millenaria si rivelava: era argenteo, con due grandi ali dalle membrane bianche: la lunga coda frustò il terreno, sulla sua testa baluginarono grandi occhi azzurri, e il lungo corno sul muso squadrato e la punta della coda portavano un disco di colore blu, rosso e oro, di pura magia.
Saphira sembrò incrinare il proprio sorriso mentre strofinava il muso contro le guance del figlio. Kil'Gar lo guardò con serietà, annuendo alla sua scelta. Poi, i tre draghi, in piedi, stirarono il collo e lanciarono un intenso ruggito verso il cielo. Simile all'ululato di un lupo quello di Saphira, più leonino quello dei due Draghi maschi, le loro voci riecheggiarono per la caverna, riempiendo il cuore dei loro ospiti di una silenziosa tristezza.
Yiazmat tornò umano, sorridendo ai genitori.
- Mamma... papà... - disse sereno. - Non siate tristi per me! Un giorno ci rivedremo - assicurò con il solito ampio sorriso a trentadue denti.
I due Draghi annuirono, e Kil'Gar si concentrò ancora su Roxas.
- Addio, Roxas Highwind - salutò la creatura millenaria ergendosi sulle zampe. - Che il tuo Cuore possa sempre scegliere giusto -
E con queste parole, i quattro lasciarono per sempre l'Altare di Esthar.