| Ok, può sembrare il solito sfogo derivato dalla rabbia repressa-e-tristezza-dovute-al-divorzio-dei-genitori. Forse un pò lo è.
Ma il mio non è una lamentela perché sono rimasta traumatizzata o roba simile.
Il mio è un desiderio di tornare ai vecchi tempi. E di cancellare dalla mia vita una persona.
Sì, i vecchi tempi: quelli vissuti da bambina, quando mamma e papà ci svegliavano e ci preparavano per andare a scuola, ci lasciavano alla nonna e uscivano di casa prima di noi; quando alla prima occasione invitavamo tutti a casa, avevamo un sacco di ospiti, facevamo un sacco di feste; quando andavamo in gita anche solo per un giorno; le vacanze spesso in città da visitare perché a papà non piace il mare.
Sì, eravamo una famiglia normale. Poi, un giorno...
"Bambini, papà va a vivere in un'altra città per lavoro"
Essendo una 10enne, non mi ero ancora resa conto che non era possibile che lui vivesse da un'altra parte per lavoro, visto che lavorava nella nostra città. Direi che ho capito un paio di anni dopo che avevano divorziato definitivamente.
Ho vissuto in silenzio il loro divorzio, senza piangere, senza pensarci troppo, senza nemmeno farlo capire al mio fratellino. Niente. Silenzio.
E poi è arrivato lui. Conosciuto per caso, mia madre nel corso del tempo ha cominciato ad uscire con lui, telefonargli, sì, quel cazzo di telefono che squilla sempre. Sempre, tutti i giorni, a qualsiasi ora.
Per un pò avevo anche cominciato a sopportarlo. Per carità, mi tratta bene, va d'accordo con mio fratello, ma...
Ma adesso ho scoperto che mio padre si sente solo. Lo dice scherzando, ma si capisce che dice sul serio. Sto male quando lo dice, e mi sento in colpa.
Io mi sento in colpa per qualcosa che non ho fatto. Non l'ho lasciato io.
E mia madre? Lo ha lasciato lei?
Vorrei tanto sapere come e perché è successo. E vorrei tanto liberarmi di quell'individuo. Ma non posso. Perché a quel punto farei soffire anche lei.
Siete pregati di non sputtanarmi lo sfogo. Grazie. |
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