- Saix, mio fedele Guardiano... - esordì, la sua voce improvvisamente cavernosa e fremente di sentimenti contrastanti. Il Luna Diviner s'inginocchiò immediatamente, le ciocche di capelli davanti alle spalle che ondeggiavano pigramente ai lati del viso.
- La ascolto, Superiore... - disse reverente.
- Vi ho mai... deluso, Saix? Vi ho mai dato adito di dubitare del Disegno? - chiese Xemnas continuando a fissare il cielo rossastro, le braccia a ridosso dei fianchi, senza guardare i suoi sottoposti.

Non me l'aspettavo questo.

La porta in legno massiccio della cameretta si aprì, rivelando una ragazza dai lunghi e lisci capelli rosati dalle punte incurvate leggermente come se cercassero di arricciarsi, coperta da una lunga veste verde chiaro in seta dagli intarsi in oro agli orli, senza maniche, ma due antibracci dello stesso tessuto dal gomito al polso. Ai piedi portava dei sandali col tacco basso. La sua pelle era chiara, e aveva gli occhi arancio.

- Sei nell'Enclave delle Streghe - disse lei rassicurante. - Mi chiamo Kururu -

- Mh... - gemette Kururu arrossendo e voltandosi da un'altra parte.
Vanitas la guardò stranito, quando realizzò degli spifferi che gli toccavano le gambe e i glutei nudi.
- M-Maledizione! - farfugliò afferrando le bende pulite dal comodino e sostenendole con le mani davanti alle vergogne, paonazzo in volto.
- Tranquillo, ti... ho già visto altre volte - biascicò lei. - Ero io ad occuparmi di te - aggiunse, continuando a non guardarlo. Vanitas in compenso divenne ancora più violentemente rosso.

Il discorso che Kururu fa a Vanitas
è bellissimo, quella cosa sulla
"funzione" e della "creazione".

- Io una persona... - ripeté. Tutto quello che aveva passato fino a quel momento era dunque una preparazione a questo? Sorrise come un bambino, con la felicità che gli inondava il cuore.

- Ha bisogno di Energia Caotica, vero? - chiese. Theresa annuì. - Mi dica solo dove trovarla - disse deciso.
- Il problema è questo - sospirò lei guardandolo negli occhi. - L'unica fonte sufficiente sarebbe una fiala di sangue di Drago... un Drago del Caos - ricordò. - Ma sono rarissimi, non so nemmeno se ce ne siano in questa dimensione... -
- Peeeeerò - intervenne una vocina dal nulla: Vanitas si voltò e vide una bambina dall'aria vivace, scalza con solo dei collant a strisce rosa e nere alle gambe, una camicia bianca e una gonnellina alla marinara nera, capelli violacei e la pelle scura, con occhi dorati e sette croci sulla fronte, spuntargli davanti, atterrando sul letto. - Roxy è andato con Allen-kun e quella zitella di Morrigan ad Esthar, giusto? E lì c'è Yiazmat... -
- E allora? - chiese Theresa, spazientita. - E ti avevo detto di non entrare, Road - Road Kamelot sbuffò contrariata.
- Sì, così sareste rimasti a rimuginare ancora - la schernì. - L'Equilibrio, Theresa! - squittì.
- Dannazione, come ho potuto essere così sciocca! - si rimproverò l'anziana Profetessa. - Secondo la regola dell'Armonia, se c'è un Drago dell'Equilibrio nel mondo deve necessariamente esserci anche un Drago del Caos! -
- Gli darò la caccia! - assicurò Vanitas. - Ditemi solo dove trovarlo! -
- Trovarla, vorrai dire - disse Theresa. - Road, tu e Kururu andrete con lui. E' importante ridare potere al Custode del Caos, o il piano di Yuuko resterà una mera illusione -

- Kururu, prepara le tue cianfrusaglie mediche, stiamo partendo - ordinò agitando il suo ombrello rosa.

- Superiore, state partendo? - la voce di Zexion lo raggiunse mentre si avviava all'uscita del Castello.
- Oh, Zexion - disse voltandosi lentamente. - Sì, sto andando al funerale di Dimitri Terzo -
- Gli Ecclesiani sono ferventi fanatici del Creatore, e Vanitas... - avvisò Zexion.
- La Replica ha commesso una strage, infangando il nome del nostro sacro ordine monastico - si limitò a dire il Superiore, giungendo le mani nel manto e avviandosi con un sorriso enigmatico. - Tornerò fra tre giorni - disse ormai fuori dall'immenso portone. - Per allora, voglio che tu ti sia occupato dell'Enclave una volta per tutte, Zexion -
Il Burattinaio Mascherato s'inchinò con un elegante gesto, alzando appena lo sguardo.
- Sarà fatto, mio Superiore - disse con reverenza.
Era ora di occuparsi della Terza Fazione.


Nota: E da adesso in poi, sono volatili per diabetici.

*sente già Ale dargli del baVbone in lontananza*

- ...bah! - sussultò Roxas scuotendosi tutto come un cane appena uscito dall'acqua e levandosi il secchio dalla testa; sputacchiò e sbuffò ripetutamente, con i capelli che gocciolavano sul suo naso dandogli l'impulso di starnutire in continuazione. I brividi diedero una scossa notevole al suo corpo intorpidito dal sonno.

- Non preoccuparti, li riavrai - disse Yiazmat poggiandogli una mano sulla spalla. Roxas sussultò: il viso del Drago, solitamente allegro, era un'immobile maschera di serietà. Ebbe un tremito alle gambe nell'incrociare i suoi occhi, ma poi quello si distolse da lui e la sensazione si placò.

- La Texas sta affondando! - disse un'operatrice con uno strillo. - Tenta un atterraggio di fortuna! -
- L'Armstrong non può sostenere altri colpi, si ritira dalla battaglia! - avvertì un altro. Mustang vide sconfortato una nave svanire dallo schermo olografico, e l'altra fare una rapida retromarcia, fumante.
- Rapporto dalla Belfast - disse Cortana. - Gravi falle alla corazzatura anteriore, sistemi d'arma di poppa disattivati. Tutte le altre navi sono operative -
- Quanti nemici sono rimasti? - chiese Mustang.
- Un Incrociatore CCS e diciotto Fregate da battaglia - rispose subito Cortana con sguardo comprensivo.
- Maledizione... - imprecò l'Ammiraglio sottovoce.
- Signore, centinaia di contatti! - irruppe un operatore.
- COSA?! - sibilò Mustang protendendosi in avanti.
- Centinaia di mezzi a forma di croce! -
- Analisi - intervenne Cortana. - Sono i Combattenti Stella -

Eh, saggia donna.

la flotta Nessuno iniziò a virare verso la misteriosa fonte dell'attacco, offrendo il fianco a quella di Midgar.

- Mi dispiace andarmene - disse Yiazmat interrompendo il dialogo. - Ma è giusto così... - si avvicinò ai genitori, e chiuse gli occhi.
Allargò le braccia, e in un grande lampo di luce, Yiazmat il Drago dell'Equilibrio assunse la sua vera forma: Roxas dovette scostarsi per evitare una zampata mentre la creatura millenaria si rivelava: era argenteo, con due grandi ali dalle membrane bianche: la lunga coda frustò il terreno, sulla sua testa baluginarono grandi occhi azzurri, e il lungo corno sul muso squadrato e la punta della coda portavano un disco di colore blu, rosso e oro, di pura magia.
Saphira sembrò incrinare il proprio sorriso mentre strofinava il muso contro le guance del figlio. Kil'Gar lo guardò con serietà, annuendo alla sua scelta. Poi, i tre draghi, in piedi, stirarono il collo e lanciarono un intenso ruggito verso il cielo. Simile all'ululato di un lupo quello di Saphira, più leonino quello dei due Draghi maschi, le loro voci riecheggiarono per la caverna, riempiendo il cuore dei loro ospiti di una silenziosa tristezza.
Yiazmat tornò umano, sorridendo ai genitori.
- Mamma... papà... - disse sereno. - Non siate tristi per me! Un giorno ci rivedremo - assicurò con il solito ampio sorriso a trentadue denti.
I due Draghi annuirono, e Kil'Gar si concentrò ancora su Roxas.
- Addio, Roxas Highwind - salutò la creatura millenaria ergendosi sulle zampe. - Che il tuo Cuore possa sempre scegliere giusto -
E con queste parole, i quattro lasciarono per sempre l'Altare di Esthar.

Nota dell'autore: Fine capitolo 16!

Bene ragazzi, una piccola prova per voi!
Come sapete, i Keyblade di Roxas presto dovranno venire riforgiati.
Il che vuol dire che c'è la possibilità che cambino...
Voglio coinvolgervi nella vicenda!
Dunque, secondo voi i Keyblade devono restare gli stessi?
Oppure devono cambiare?
In caso di quest'ultima risposta, dato che sono piuttosto indeciso, vorrei che postate un'immagine di come vorreste fossero i nuovi Keyblade.

L'unica condizione è che abbiano comunque una certa somiglianza coi precedenti...