Mai pensato al suicidio?
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Mai pensato al suicidio?

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    Tixend, per chi si ricorda ancora

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    Però avrei da dire una cosa: col passare degli anni abbiamo quasi perso il concetto di vita e di vivere.
    Ai tempi dei campi di concentramento sopravvivere era l'unica cosa da fare, ora invece "Sì, mi suicido di qua, di là, tanto chissene", molti ritengono sia l'unica cosa da fare in certe situazioni.
    Ai tempi della Seconda Guerra Mondiale la vita faceva cagare, no come ora, che uno dei problemi più grandi è l'obesità e ci si fa le fisime per la cellullite. Se molti avessero pensato come voi, almeno la metà di voi non ci sarebbero.
    Pensate, ogni tanto, al dono che avete!
    Non siete dei ragazzi del Ciad, del Burundi dell'Afghanistan, dell'Iran e tanti, tanti, tanti paesi.
    Pensate, cazzo!
     
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  2. Frisulimite
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    Il suicidio è la conseguenza del benessere apparente. Gli Stati con la più alta percentuale di suicidi sono proprio quelli che stanno meglio. Ritengo sia perché mancano problemi da combattere, e sopraggiunge una noia di vivere.
    Il tuo ragionamento sa molto, troppo, di moralista Latino. Sempre a guardare il passato come a un'epoca più pura e migliore; si faticava, si soffriva di più, si pensavano a cose più serie e bla bla bla. La Seconda Guerra Mondiale era un'epoca, coi suoi problemi e la gente giustamente pensava a quelli. Noi viviamo in un'altra epoca, con i nostri problemi e giustamente pensiamo a quelli, perché ad altri? Non moriamo più di fame, non ci sono più i campi di concentramento (per noi, almeno), che c'è di male a pensare ad altri problemi, magari meno gravi, ma senza dubbio attuali? Dovremmo ringraziare il cielo di doverci preoccupare di problemi meno seri quali l'obesità, piuttosto che il Nazismo, non guardare al passato come a un'epoca in cui si riconosceva di più il valore della vita.
     
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    CITAZIONE (Frisulimite @ 25/11/2009, 21:35)
    Il suicidio è la conseguenza del benessere apparente. Gli Stati con la più alta percentuale di suicidi sono proprio quelli che stanno meglio. Ritengo sia perché mancano problemi da combattere, e sopraggiunge una noia di vivere.
    Il tuo ragionamento sa molto, troppo, di moralista Latino. Sempre a guardare il passato come a un'epoca più pura e migliore; si faticava, si soffriva di più, si pensavano a cose più serie e bla bla bla. La Seconda Guerra Mondiale era un'epoca, coi suoi problemi e la gente giustamente pensava a quelli. Noi viviamo in un'altra epoca, con i nostri problemi e giustamente pensiamo a quelli, perché ad altri? Non moriamo più di fame, non ci sono più i campi di concentramento (per noi, almeno), che c'è di male a pensare ad altri problemi, magari meno gravi, ma senza dubbio attuali? Dovremmo ringraziare il cielo di doverci preoccupare di problemi meno seri quali l'obesità, piuttosto che il Nazismo, non guardare al passato come a un'epoca in cui si riconosceva di più il valore della vita.

    Virgilio! (??!)
     
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  4. Miss Sith
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    Si.

    PercHé prendevo brutti voti da piccolo °-°
    SPOILER (click to view)
    non penso che ci sia altro, seriamente.
     
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    Non dico che siano stati megli i tempi della Seconda Guerra Mondiale (Ci mancasse!!! Sono di sinistra!), ma che lì si aveva un significato più profondo della vita e se la si teneva ben stretta.
     
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  6. Frisulimite
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    Mica tanto stretta, se la quasi totalità d'Italia, Germania e Giappone è voluta andare in guerra. Preferisco non capire appieno quanto sia importante la vita, che capirlo perché posso perderla da un momento all'altro u.u
     
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    No, ho pensato di farmi parecchio male, ma al suicidio ancora no o,o
     
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  8. Cavetist il Guardiano
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    Si, e ci ho anche provato diverse volte...

    SPOILER (click to view)
    Di cui una non so manco io come ho fatto a sopravvivere...
     
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  9. TheBabyLici
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    Si,ci ho pensato molte volte ma era più che altro con chiave ironica.
    Ad esempio "E se ora mi buttassi sotto il treno,dici che farà male?" tipo cose così xD
    Il suicidio la trovo una cosa terribilmente affascinante come aveva già detto qualcun'altro :sicuro:
     
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    CITAZIONE (Frisulimite @ 25/11/2009, 22:18)
    Mica tanto stretta, se la quasi totalità d'Italia, Germania e Giappone è voluta andare in guerra. Preferisco non capire appieno quanto sia importante la vita, che capirlo perché posso perderla da un momento all'altro u.u

    Nessun popolo vuole andare in guerra, sono i capi che scelgono.
    Gli italiani hanno fatto una guerra che non volevano.
    Se la quasi totalità intendi gli sporadici volontari che poi si sono pentiti perché non hanno concluso niente.
    Poi per la Germania è un'altro discorso, quelli erano peggio combinati di noi.
     
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  12. Frisulimite
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    CITAZIONE
    Nessun popolo vuole andare in guerra, sono i capi che scelgono.
    Gli italiani hanno fatto una guerra che non volevano.
    Se la quasi totalità intendi gli sporadici volontari che poi si sono pentiti perché non hanno concluso niente.
    Poi per la Germania è un'altro discorso, quelli erano peggio combinati di noi.

    Nessun popolo vuole andare in guerra, questa è amena. Se fossero soltanto in pochi i guerrafondai, ti assicuro che non ci sarebbero le guerre. Ed è molto irritante la tendenza Italiana a de-responsabilizzarci per quel che è successo nella Seconda Guerra Mondiale. I Tedeschi, almeno, si sono fatti un bell'esame di coscienza. In Italia sembrano tutti convinti che siamo noi le vittime, i Tedeschi i soli cattivoni, i Fascisti una presenza evanescente. Come è stato che per vent'anni il Fascismo ha fatto quel che ha voluto, se erano solo in pochi ad appoggiare le scelte del regime? Il Fascismo, come il Nazismo, aveva un forte consenso, fortissimo; già, sembra essere una verità che pochi Italiani vogliono vedere come reale, ma i Fascisti erano Italiani appoggiati da moltissimi Italiani; vista la mala parata, durante la guerra, ci siamo trasformati tutti in anti-fascisti, non si sa come. I Tedeschi si sono presi le loro responsabilità; noi sembriamo voler dare la colpa a non si sa chi. Noi abbiamo ideato un regime altrettanto terribile, e abbiamo anzi la colpa di avere ideato il Fascismo, poi imitato da molti, per primo Hitler.
    La Seconda Guerra Mondiale ce la siamo voluta, come dimostrano le folle oceaniche inneggianti al Duce (o forse erano antifascisti anche loro) e i numerosissimi interventisti (che hanno spinto anche per la Prima Guerra Mondiale). Le guerre si fanno per ragioni economiche e politiche, e noi Italiani abbiamo pensato fosse opportuno partecipare alle due grandi guerre, sperando di ottenerne benefici.
     
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  13. xander.XVII
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    CITAZIONE (Frisulimite @ 23/12/2009, 14:27)
    CITAZIONE
    Nessun popolo vuole andare in guerra, sono i capi che scelgono.
    Gli italiani hanno fatto una guerra che non volevano.
    Se la quasi totalità intendi gli sporadici volontari che poi si sono pentiti perché non hanno concluso niente.
    Poi per la Germania è un'altro discorso, quelli erano peggio combinati di noi.

    Nessun popolo vuole andare in guerra, questa è amena. Se fossero soltanto in pochi i guerrafondai, ti assicuro che non ci sarebbero le guerre. Ed è molto irritante la tendenza Italiana a de-responsabilizzarci per quel che è successo nella Seconda Guerra Mondiale. I Tedeschi, almeno, si sono fatti un bell'esame di coscienza. In Italia sembrano tutti convinti che siamo noi le vittime, i Tedeschi i soli cattivoni, i Fascisti una presenza evanescente. Come è stato che per vent'anni il Fascismo ha fatto quel che ha voluto, se erano solo in pochi ad appoggiare le scelte del regime? Il Fascismo, come il Nazismo, aveva un forte consenso, fortissimo; già, sembra essere una verità che pochi Italiani vogliono vedere come reale, ma i Fascisti erano Italiani appoggiati da moltissimi Italiani; vista la mala parata, durante la guerra, ci siamo trasformati tutti in anti-fascisti, non si sa come. I Tedeschi si sono presi le loro responsabilità; noi sembriamo voler dare la colpa a non si sa chi. Noi abbiamo ideato un regime altrettanto terribile, e abbiamo anzi la colpa di avere ideato il Fascismo, poi imitato da molti, per primo Hitler.
    La Seconda Guerra Mondiale ce la siamo voluta, come dimostrano le folle oceaniche inneggianti al Duce (o forse erano antifascisti anche loro) e i numerosissimi interventisti (che hanno spinto anche per la Prima Guerra Mondiale). Le guerre si fanno per ragioni economiche e politiche, e noi Italiani abbiamo pensato fosse opportuno partecipare alle due grandi guerre, sperando di ottenerne benefici.

    Veramente dalla crisi economica del 1937 dovuta alla svalutazione della Lira il Fascismo continuò a perdere consenso °-°
    E vorrei anche ricordarti che Mussolini è andata al potere prima con la Marcia su Roma del 1922 , una marcia militare sulla capitale, e poi attraverso le elezioni del 1924, manipolate e truccate.
    Bada però, con ciò non difendo gli italiani, anzi, comunque il fascismo ha avuto un largo consenso ed è innegabile(mai comunque superiore ai picchi del 60 % in seguito all'"Impero"), ma comunque non fu "votato" come il nano pedofilo di adesso(il che dice tutto sugli italiani), e che pure i Teteski hanno avuto una minor colpa di quanto si pensi nell'avvento del Nazismo, giacché nel 1933, alle elezioni del Reichstag, il NSDAP(Nationalische Sozialistiche Demokratiche Arbeiten Partei, cioè Partito Nazional-Socialista dei Lavoratori) ebbe "solo" il 33% dei voti e ottenne i seggi indispensabili grazie all appoggio di non ricordo quale partito.
    Invece trovo alquanto irreale il paragone che fai coi giapponesi:tu la vedi dal punto di vista occidentale, ma pensa alla loro concezione di "onore,gloria,patria",loro sono tutt'ora un Impero,figurati come doveva nel 1941, in pieno militarismo nippponico.
    La mentalità giapponese è diversa dalla nostra, tu anteponi(come me) , la libertà, l'uguaglianza, la giustizia al benessere del Paese o tuo, ma i giapponesi no.La vita di un soldato giapponese era interamente e totalmente dedicata alla patria,morire per l'Impero era il più grande onore possibile ed immaginabile, come potevano pensare a cosa sarebbe loro accaduto?
    Pensa che lo stesso Ammiraglio Isoroku Yamamoto , capo della Kido Butai, disse "Abbiamo 6 mesi per vincere, dopo tale data non avremo alcuna possibilità".
    Vedi bene ciò che pensava il capo ,il capo!, della Marina Giapponese, eppure combatté,e pure bene, fino al maggio 943 quando cadde in combattimento.
    Nella realtà gli americani sapevano benissimo di Pearl Harbour, e leggevano "magic" ,il codice cifrato nipponico,da mesi,sapevano benissimo che ci sarebbe stata una guerra, ed era ciò che volevano, una guerra serviva d'obbligo agli USA per liberarsi da un pericoloso vicino.
    Per questo avevano messo in atto un blocco dei rifornimenti petroliferi e metallurgici ai nipponic che ,a questo punto, avevano due scelte:
    1)Ritirarsi dalle proprie conquiste.
    2)Guerra.
    Nell'ottica imperialista giapponese capisci bene qual'é stata la loro scelta.
    Gli americani hanno voluto la guerra, l'hanno provocata, alimentata, ed era una guerra che né i giapponesi né i tedeschi avrebbero mai potuto vincere.
     
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  14. Frisulimite
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    Non capisco il discorso sui Giapponesi, visto che di loro non ho fatto alcuna parola XD Non c'è nessun paragone con loro, manco sono citati. Pur non essendo attinente a quel che ho detto io, comunque, ho da osservare che la sintesi della cultura giapponese in "onore, gloria e patria" è piuttosto occidentalizzante. E' uno stereotipo, come dire che i Tedeschi son tutti pazzi militaristi, i Francesi buongustai effeminati etc.
    Quanto al calo di consenso, non vuol dire nulla. Il consenso era ancora fortissimo; voglio dire, basta parlare con i nonni e le nonne per rendersi conto dell'enorme consenso che doveva avere Mussolini. Un numero enorme di anziani, specie del centro-sud, parlano con nostalgia del Fascismo.
    Stesso discorso per la Germania. Hitler, come Mussolini, ha approfittato della crisi del proprio Stato, s'è posto come via alternativa ai conservatori e ai Comunisti, e ha conquistato la classe media. Nazisti e Fascisti erano una forte forza politica, che poi ha approfittato del consenso per prendere in mano il potere. E, questo per quel che riguarda Mussolini, sul Nazismo non ne so abbastanza, poi s'è provveduto a rafforzare sempre più il governo a danno del Parlamento, poi c'è stata quella "fantastica" mossa dell'opposizione di ritirarsi, e quindi il Parlamento è diventato un "bivacco" per Fascisti.
     
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  15. xander.XVII
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    CITAZIONE (Frisulimite @ 23/12/2009, 18:07)
    Non capisco il discorso sui Giapponesi, visto che di loro non ho fatto alcuna parola XD Non c'è nessun paragone con loro, manco sono citati. Pur non essendo attinente a quel che ho detto io, comunque, ho da osservare che la sintesi della cultura giapponese in "onore, gloria e patria" è piuttosto occidentalizzante. E' uno stereotipo, come dire che i Tedeschi son tutti pazzi militaristi, i Francesi buongustai effeminati etc.
    Quanto al calo di consenso, non vuol dire nulla. Il consenso era ancora fortissimo; voglio dire, basta parlare con i nonni e le nonne per rendersi conto dell'enorme consenso che doveva avere Mussolini. Un numero enorme di anziani, specie del centro-sud, parlano con nostalgia del Fascismo.
    Stesso discorso per la Germania. Hitler, come Mussolini, ha approfittato della crisi del proprio Stato, s'è posto come via alternativa ai conservatori e ai Comunisti, e ha conquistato la classe media. Nazisti e Fascisti erano una forte forza politica, che poi ha approfittato del consenso per prendere in mano il potere. E, questo per quel che riguarda Mussolini, sul Nazismo non ne so abbastanza, poi s'è provveduto a rafforzare sempre più il governo a danno del Parlamento, poi c'è stata quella "fantastica" mossa dell'opposizione di ritirarsi, e quindi il Parlamento è diventato un "bivacco" per Fascisti.

    CITAZIONE
    Mica tanto stretta, se la quasi totalità d'Italia, Germania e Giappone è voluta andare in guerra. Preferisco non capire appieno quanto sia importante la vita, che capirlo perché posso perderla da un momento all'altro u.u

    XD
    Mi riferivo in parte ad un messaggio precedente.
    Quoto comunque la tua parte, e aggiungo una frase di Churchill:
    "Prima in Italia c'erano 35 milioni di fascisti, ora(1945) ci sono 35 milioni di antifascisti, ma dove sono andati quei 35 milioni di prima?"
     
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