Cuore di tenebra - Recensione

Cuore di tenebra di Joseph Conrad

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  1. Kuroi the black
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    "Cuore di tenebra" ("Heart of darkness") è un breve racconto di circa 150 pagine scritto dallo scrittore polacco Joseph Conrad nei primi del 1900. Questo libro, che è considerato uno dei suoi più grandi capolavori, racconta dell'epoca del colonialismo in Congo e della smania di ricchezza (in quel caso l'avorio) che corrode l'uomo. Si potrebbe considerare praticamente un testo autobiografico dato che Conrad ha vissuto davvero quell'esperienza come capitano di un vascello che appunto toccò le coste africane e risalì il fiume Congo all'incirca nel 1889.
    Il libro ha ispirato il recente film "Apocalypse now".

    La storia è presentata come un racconto dentro il racconto: l'avventura in Africa viene raccontata da un certo Marlow ai suoi compagni di viaggio mentre, a bordo di una barca, aspettano il riflusso del Tamigi per poter ripartire. La storia vera è propria quindi è tutta raccontata in prima persona e sono molto rare le interruzioni di coloro che ascoltano Marlow.
    Il marinaio racconta di come, preso dal desiderio di visitare l'Africa ed in particolar modo la zona del fiume Congo, si fosse imbarcato con una spedizione di francesi e belgi alla volta di quel luogo misterioso che l'aveva sempre attratto fin da quando era bambino. Ma arrivato là scopre che le cose non erano come le aveva sempre immaginate: i colonizzatori bianchi sembrano impazziti, presi anima e corpo dalla caccia all'oro bianco, mentre gli indigeni neri, utilizzati alla stregua di oggetti, si fanno corrompere facilmente o non oppongono resistenza.
    Marlow, che non era venuto fin là alla ricerca del petrolio, vede la situazione da un punto di vista molto imparziale che lo aiuta a capire in che vortice di follia si possa cacciare l'uomo che pensa solo al guadagno.
    Un'ulteriore conferma di questa pazzia ce l'ha quando incontra Kurtz, un uomo che aveva sentito nominare più volte come forte, pieno di ideali di libertà e con una volontà di ferro. Anche una persona così, venuta in Africa col solo intento di istruire gli indigeni e di rendere loro gli stessi diritti dei bianchi, perde la retta via e si fa trascinare dalla brama di ricchezze. La spedizione di cui Marlow fa parte ha l'incarico di riportare indietro Kurtz che, abbandonata la compagnia, arraffava petrolio grazie all'aiuto delle popolazioni locali con cui aveva stretto amicizia.
    Una volta recuperato, non con poche difficoltà, Kurtz, Marlow si prepara a tornare in patria. Ma il suo presunto legame con Kurtz (essendo loro due gli unici inglesi in una compagnia francofona parlavano spesso assieme anche se non si erano mai conosciuti prima) finisce per farlo entrare in un vortice di congiure interne alla compagnia: ogni membro vuole semplicemente eliminare chi potrebbe soffiargli l'avorio o ostacolargli la carriera.
    Kurtz, dopo aver tentato la fuga e dopo essere sopravvissuto per un bel pezzo sullo stesso vascello in cui erano tutti coloro che lo volevano eliminare perché era d'intralcio ai loro affari, si ammala e muore. A Marlow, colpito anche lui dalla malattia, ma ugualmente sopravvissuto, tocca il compito di annunciarne la morte alla promessa sposa che lo attendeva in Inghilterra.

    Nonostante il libro abbia il suo bel secolo d'età, si legge in fretta e molto volentieri: è scritto in un modo molto chiaro e semplice, tanto da poter essere letto senza tante difficoltà anche in lingua originale. Oltre alla terminologia addirittura moderna, colpisce molto il modo in cui vengono descritti personaggi, avvenimenti e luoghi: non c'è una descrizione precisa di ciò che accade, ma si prendono in considerazione solo i lati che attirano di più l'attenzione. I personaggi spesso non hanno una descrizione fisica, ma viene descritta la parte del carattere che colpisce di più Marlow. La tecnica del mettere in evidenza gli aspetti più particolari di ciò che accade ricorda molto quella dei pittori impressionisti.

    Il libro, a parer mio, è molto buono: non è una lettura impegnativa, non risulta pesante e può essere consumata in poco tempo. I personaggi e le situazioni sembrano quasi immerse nella nebbia, come se fosse un sogno: grazie anche alla narrazione di tipo "impressionista", il libro sembra avvolto nelle tenebre, e non solo per il titolo. Gli avvenimenti sono raccontati in modo rapido e volutamente in alcuni punti non preciso, mentre vengono messi in risalto dei particolari non necessari alla storia, ma che catturano per la loro particolarità.
    Oltre a questa successione di scene più o meno sfocate, i personaggi descritti sembrano davvero delle ombre: i colonizzatori bianchi, presi dall'avorio e persi nella loro ricerca, continuamente in lotta fra loro, sembrano quasi spettri o anime che appaiono e scompaiono dalla scena senza fermarsi un attimo a pensare a qualcos'altro che non sia il denaro.
    Non hanno altri pensieri oltre all'avorio, hanno perso completamente la retta via e, chiusi nel loro piccolo mondo di guadagno, non pensano e non si interessano di altro. I neri non sono da meno: completamente persi, sconvolti da queste improvvise invasioni di bianchi, sembra che non riescano a reagire e, se in loro non prevale l'istinto di sopravvivenza che li porterebbe a combattere o pro o contro i bianchi, si lasciano morire, come se la loro vita non importasse più. Degli uomini Marlow sembra l'unico a non aver perso la testa, appunto perché il suo obbiettivo non erano le ricchezze, e così il suo spirito si trova a lottare contro un'altra potente anima: quella della foresta. Questa, elemento costante del panorama, sembra quasi avere vita propria e suggestiona incredibilmente Marlow, tanto che alla fine il marinaio tornerà in patria con un sospiro di sollievo, poiché probabilmente se fosse rimasto di più in quel luogo sarebbe impazzito anch'egli.
    Questo libro sottolinea più volte la fragilità umana e i lati peggiori dell'uomo, quali l'avarizia, la superbia e il disprezzo per il diverso.
    Lo consiglio, è davvero una lettura interessante.
     
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  2. Andexya
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    Mi hai convinto. O.O
    Il libro giaceva impolverato nell'angolino della mia libreria ribattezzato "prima o poi", ma se ne parli in questi termini sarà una delle mie prossime letture. :certo:
     
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    Appena studiato a scuola, non è veramente male, un'ottima lettura da fare ^^
     
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  4. ~Iflywithyou^^
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    io lo ho letto.. è veramente orrendo.. nn si capisce niente.. nella mia classe non è piaciuto a nessuno -.-
     
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3 replies since 3/5/2009, 17:22   9792 views
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